Le parole del presidente Mattarella e i fatti sconvolgenti di Gaza. Pubblico di seguito l’intervento di Carlo Vulpio, giornalista del Corriere della Sera. L’ho tratto dal blog carlovulpio.it.

di CARLO VULPIO
Dice oggi il presidente Sergio Mattarella: «Quanto avviene a Gaza e i diversi sentimenti che suscita non possono confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che, particolarmente nel secolo scorso, ha toccato punte di mostruosa atrocità, e che oggi appare talvolta riaffiorare, fondandosi sull’imbecillità e diffondendo odio».
Giusto, condivisibile. Ma, ma, domandiamo: i palestinesi non sono anche loro semiti? Anzi, più semiti degli stessi ebrei e degli ebrei israeliani? Un sommesso suggerimento per capirci meglio: leggere L’invenzione del popolo ebraico, edizioni Mimesis, scritto da Shlomo Sand, israeliano, ebreo austriaco figlio di giudei polacchi sopravvissuti all’Olocausto, e “scoprire” che ancora più semiti degli “ebrei” sono proprio i palestinesi.
L’antisemitismo dunque non riguarda solo gli “ebrei”, poiché colpisce anche e ancor più i palestinesi. Solo che il focolaio di antisemitismo più pericoloso e spietato, oggi, è proprio in Israele. I più antisemiti di tutti sono lì, in quella classe dirigente sionista revisionista messianica che gode del consenso maggioritario di un “popolo ebraico” che in realtà proviene prevalentemente dall’Europa. I palestinesi “figli di Sem” invece erano e sono lì, in Palestina, a casa loro, da quando si chiamavano Filistei (da cui, Palestina).