Grazie Gian Paolo, fuoriclasse del giornalismo, “veramente di sinistra”

Gian Paolo Ormezzano doveva essere una fortuna per chi, in redazione, avesse bisogno di un pezzo. Lui poteva inventare qualunque cosa. Scrivere di ciclismo o calcio, arte o letteratura, calcio e letteratura insieme. La prima volta che lo incontrai, nella redazione della Stampa, a Torino, la sua città, cominciammo a chiacchierare e io, trentenne, non riuscivo a sentirmi a disagio. Avrei dovuto, per la sua storia, venticinque Olimpiadi da inviato, decine di Tour de France e Giri d'Italia, ex direttore di Tuttosport. Ma Gian Paolo, istintivamente, ti metteva tranquillo. "Dai, accompagnami al Salone".