Il matrimonio di Bezos a Venezia, la parata dei vip, un regalo impossibile
di TONIO ATTINO
Jeff Bezos, l’inventore di Amazon, celebra le sue nozze nello splendido scenario di Venezia e io non so ancora che cosa regalargli. Purtroppo mi ricordo sempre all’ultimo istante. Che cosa gli prendo? Il problema è che Jeff ha tutto, è il terzo uomo più ricco del mondo e il suo matrimonio con la giornalista Lauren Sanchez è un concentrato di record.
Riportano le cronache che gli sposi hanno prenotato per gli ospiti gli hotel più esclusivi della città, Gritti Palace, St. Regis, Cipriani, Danieli e Aman Venice, dove gli sposi alloggeranno. Ospiti super Vip, da Oprah Winfrey a Ivanka Trump, da Mick Jagger a Bill Gates, e poi Elton John,Shakira, la regina Raina di Giordania, Leonardo Di Caprio, Barbra Streisand, ma l’elenco si allunga a circa duecento invitati. Una flotta di novanta jet privati li ha portati in Italia per vivere un’indimenticabile evento di tre giorni (da oggi a sabato), il cui costo si calcola tra i dieci e i trenta milioni di euro, una pinzellacchera se si tiene conto del patrimonio di Bezos, stimato in 215 miliardi di dollari.
E che cosa vuoi regalare a un tipo simile? Mi è venuto in mente un’idea non convenzionale: uno stronzo di cartapesta. Fa la sua figura ed è un oggetto di non quotidiana commercializzazione. Personalmente mi impegnai a realizzarne uno parecchi anni fa, utilizzando la carta del pane, che ha un colore idoneo. E’ l’oggetto – lo conservo ancora – al quale sono più affezionato. Lo utilizzai per uno scherzo a un vecchio amico e collega, Paolo Aquaro, nella redazione di Quotidiano, a Taranto. Durante il lavoro glielo misi al centro della sua stanza, legato a un filo di nylon, affinché potessi farlo muovere di nascosto, ottenendo così lo stronzo mobile. Paolo rise. Un po’ meno quando glielo piazzai sempre al centro della stanza prima che arrivassero delle persone con le quali aveva un appuntamento. I signori rimasero perplessi all’idea che un simile esemplare potesse trovarsi al centro della stanza di un rispettabile giornalista, ma Paolo, un po’ infastidito, mentre si giustificava attribuendo la responsabilità a un buontempone, lo rimosse, dimostrando così, raccogliendolo con le mani, che si trattava di una copia, non di un originale. Per fortuna me lo restituì.
Ecco, ho pensato, questo è il regalo giusto. Jeff non ce l’ha di sicuro. Non disponendo di un altro esemplare di cartapesta, ho curiosato su Amazon, lo store planetario che lo sposo ha fondato nel lontano 1994, scoprendo che ce ne sono decine, di gomma, di stoffa, morbidi, ruvidi e con il portachiavi. Pertanto lo stesso Bezos, probabilmente ignorandolo, è uno dei più importanti venditori al mondo di “merda finta ma realistica”. Ero sul punto di ordinarne una confezione da sei pezzi, euro 8,49, ma mi sono domandato: mi permetteranno mai di comprare uno stronzo per il proprietario del negozio? E i corrieri di Amazon consegneranno mai una cacca finta a Bezos superando a Venezia la barriera di controlli, sbarramenti, guardie del corpo?
Poi Jeff mi ha tolto ogni dubbio: non vuole regali. Solo opere di bene. Per uno dei giorni più belli della sua vita (uno dei più brutti potrebbe essere il divorzio), vuole godersela. Lauren indosserà 27 diversi abiti da sposa, un impegno notevole. Già questo è un evento. Però è un peccato. Secondo me Jeff Bezos non ce l’ha uno stronzo finto.