Questo signore la cui foto vedete in alto si chiama Carlo Vulpio: è un giornalista, inviato del Corriere della Sera, nonché mio amico da un po’ di anni. Qualche giorno fa Carlo mi ha comunicato che si candiderà come sindaco della sua città, Altamura (Bari). Non avrà dalla sua parte alcun partito ma una lista civica, Avanti Mediterraneo. Conoscendolo, non avevo dubbi sul fatto che sarebbe stato alla larga dai partiti e i partiti da lui. Poiché non è disponibile a pensare con la testa e i pensieri degli altri, ha deciso di provarci da solo. Questa è la prima cosa. La seconda è che Carlo mi ha telefonato per dirmelo e per aggiungere: “Ti candidi con me?”. Ho un po’ faticato a rispondergli che non mi sento pronto a candidarmi a qualcosa, figuriamoci in una città che non conosco e che mi vedrebbe giustamente come un intruso. “Prenderei zero voti”. E allora Carlo ha detto “possiamo prendere venti o ventimila voti, vinciamo lo stesso”. Carlo Vulpio è un giornalista bravo e coraggioso che diversamente da decine di altri colleghi con le mutande di cartone non ha mai avuto paura di scrivere contro i potenti, a costo di essere più volte trascinato in tribunale – a scopo puramente dissuasivo – come è accaduto con tipi come Luca Palamara, ex presidente dell’associazione magistrati, dalla cui pubblica santificazione si è passati alla radiazione dalla magistratura. Anche su questa storia Carlo ha avuto ragione, ma senza avere nessuno che gli coprisse le spalle. Scrittore di libri e reportage dalla cronaca alla cultura, dall’economia alla storia in una editoria di pavidi e opportunisti, Carlo è un giornalista all’opposizione di qualunque potere come ogni giornalista dovrebbe sempre essere. Su questo blog ho riportato un suo reportage sull’affare delle energie alternative che troverete qui sotto. Chiunque volesse capire chi è può andare su carlovulpio.it. Per quel poco che può contare, se io votassi ad Altamura, non avrei alcun dubbio. Voterei Carlo Vulpio. Sono al suo fianco, da non candidato, ma è come se lo fossi. Forza Carlo.